giovedì 28 aprile 2011

Gli eroi (ed i martiri) sono tutti morti giovani.


Ai miei ragazzi, colleghi, amici e collaboratori

Scrivo questa “lettera” in modo informale e leggero per far due chiacchiere con voi, a metà tra il serio ed il faceto (chissà cosa vorrà mai dire “faceto”). Tra l’altro non sapevo nemmeno come iniziarla… pensavo a qualcosa del tipo: “Cari ragazzi, ecc. ecc.” ma poi qualcuno non si sarebbe riconosciuto in un termine generalmente riferito ai giovani (Mariano non offenderti). Avrei potuto optare per un più serioso: “ Cari colleghi” però qualcun altro avrebbe sicuramente commentato che non sono un vostro collega perché sto sempre in ufficio (non mi riferisco a Michele, no no). Poteva andare bene pure: “Amici miei” anche se sinceramente non posso pretendere di essere amico vostro nel vero senso della parola (non di tutti quanto meno).


(In realtà questo incipit è una vergognosa scusa per giustificare il fatto che non sapevo come cominciare).

Riproviamo.

Cari Collaboratori, (ehi non male dai)

Domenica scorsa (24 aprile) ho visto sul TG5 (sarà politicamente corretto che io veda, e soprattutto ammetta di vedere, il TG5 ???) un servizio che mi ha colpito e mi ha fatto riflettere.

Hanno intervistato il Comandante di non so quale reggimento dell’esercito impegnato in non so quale missione di pace in non so quale paese straniero sperduto nel mondo. Il Capitano in questione elogiava e ringraziava i suoi soldati per l’impegno profuso a favore dell’umanità anche in questi giorni di festa per la maggior parte degli altri lavoratori. Tutto il servizio era incentrato su questo concetto, giovani ragazzi tra mille pericoli ed a rischio della vita che per pochi euro offrono il loro servizio alla collettività anche durante le festività pasquali.

Cavolo, mi sono detto (in realtà la mia esclamazione non era “cavolo”), anche noi abbiamo lavorato a Pasqua. In realtà abbiamo lavorato la sera del Venerdì Santo, la vigilia di Pasqua, Pasqua ed anche Pasquetta. Tutti. Tutti quanti. Anche noi abbiamo dato un servizio alla collettività; certo non abbiamo salvato nessuna vita (forse), non abbiamo rischiato la nostra incolumità (forse) ma sicuramente saremmo stati più comodi a casa davanti ad una bella tavola imbandita.

Ed invece abbiamo lavorato. E tanto. Abbiamo coperto il servizio in occasione di 5 processioni (su 4 Comuni diversi), la Mostra dell’Artigianato, le celebrazioni del 25 Aprile (con tanto di 3 Gonfaloni ovviamente portati da altrettanti vigili) e, per non farci mancare nulla, una stupenda gara podistica nel bel mezzo della fiera.

Nel complesso siamo stati impegnati per 175 ore complessive in questi 3 giorni ed in 6 operatori.

Beh direi che è stato un bell’impegno. In termini quantitativi di sicuro, ma ho la presunzione di affermare che lo sia anche da un punto di vista qualitativo.

L’aspetto buffo della faccenda è che ormai siamo talmente abituati a questo genere di attività che non ci facciamo più caso; io stesso che mi trovo ad organizzare il lavoro di noi tutti e che, quindi, dovrei avere il quadro più completo su quanto facciamo ogni giorno, tutti i giorni, ormai da diversi anni, beh anche io spesso non mi rendo conto o tendo a sottovalutare l’enorme dispendio di energie che la nostra attività comporta.

Per questo motivo ho deciso di scriverVi (notare la maiuscola, please); per ringraziarvi (vabbè mica la posso mettere maiuscola tutte le volte) del lavoro svolto, in questa occasione come nelle altre mille che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni.

Non posso farlo tramite il TG5 e nemmeno a TV Parma (anche se un discreto aggancio ce l’avrei…). Non posso nemmeno definirvi eroi come i soldati del servizio televisivo. Però provo a consolarmi e consolarvi pensando che gli eroi di solito muoiono giovani mentre i semplici lavoratori come noi campano 100 anni (e muoiono in povertà…).

Se poi volessi fare anche un po’ di retorica ci metterei un attimo a ricordare a tutti che non si muore solamente al “Fronte”; può succedere pure, senza averlo minimamente messo in conto, se ti trovi in mezzo ad una strada intento semplicemente ad aiutare un camionista….

Grazie ancora a tutti Voi.

Un abbraccio, Massimiliano