domenica 28 novembre 2010

Ieri, oggi e domani

(per il mio Manu)


Era una fredda serata di un dicembre di tanti anni fa.
Ma tanti tanti tanti veh. Il 1990 per la precisione.
La prima volta in cui ho veramente pensato a te.
Ti ho pensato e l'ho scritto. L'ho scritto alla tua mamma.
Sulle pagine di una (famosa...) smemoranda.
Ed oggi, pur a distanza di così tanto tempo, mi tornano in mente tutti i pensieri e le sensazioni che avevo in quel momento.

Ti immaginavo così, Manuel.
Esattamente così. Come sei ora.

Bello ed intelligente.
Sensibile e fragile.
Magro, ben fatto e con 4 peli sparsi a caso sul tuo stupendo corpicino.

Per me (e per la tua mamma) sei sempre stato un genio.
Noi lo sappiamo il perchè. Da sempre.

Da quando a 6 mesi hai pronunciato le prime parole, pitine e tetè (patatine ed estathè).
Oppure a 2 anni dicevi a tua madre: "Grazie Mamma che mi hai fatto nascere".
Ed ancora, a 3 anni vedevi Berlusconi in TV e lo chiamavi "Tangentopoli".
A 4 anni già sapevi leggere e scrivere.
A 5 dicevi sempre che non volevi diventare grande.
In quinta elementare mi battevi a Winning Eleven (grrrrrrrrrr).
Hai letto Lo Hobbit a 10 anni.
E Guitar Hero? Un mostro!!!

Ti abbiamo visto crescere giorno dopo giorno, insieme a noi.
Eri un bimbo tu, e due bambini noi.
Siamo anche un pochino cambiati, nel tempo. Per quel (penso poco) che un essere umano può realmente cambiare del proprio carattere nel corso della vita.

Un pochino più taciturno tu (madonna mia quanto parlavi da piccolo).
Un po' più burbero io.
Ma sempre dolcissima con te la tua mamma.

Solo una cosa non è cambiata in tutti questi anni.
L'infinito amore che proviamo per te.

E non voglio, ora, farti regali particolari.
O chissà quali promesse.
Neanche prediche o raccomandazioni.

Voglio solo vederti vivere la tua vita nel modo che TU preferisci.
Noi ci adeguiamo. E ti appoggeremo sempre.

Una sola cosa ti chiedo:

Non dimenticarti mai di me, di noi.
Ci basta poco, davvero. Un bacio, una carezza.
Anche una semplice confidenza.

Ti amo (come sempre o forse sempre più).


Il tuo papà

sabato 7 agosto 2010

Gian Burrasca contro Pierino la peste.

C'era una volta, tanto tempo fa, in una Galassia lontana e sperduta nella spazio, un piccolo mondo chiamato Fantàsia.

Questo pianetino era popolato da poche centinaia di strani personaggi che intersecavano quotidianamente le loro bizzarre esistenze.

Tra questi spiccava il giovane Gian Burrasca che, poco più che sedicenne, credeva di essere il padrone del Creato, il Giusto tra i dannati ed il solo depositario della Verità.
In realtà era un cagacazzo assoluto e di dimensioni cosmiche. Arrogante, presuntuoso ed inviso a quasi tutto il resto della cittadinanza.

Altro soggetto che non passava certo inosservato era il piccolo Pierino la peste.
Età anagrafica di 10/11 anni circa ma potenziale vandalico pari al peggior ergastolano.
Musetto carino ma impertinente, fisico esile ma agile, cervello acuto ma predisposto unicamente al rompimento di coglioni verso il prossimo. E questa missione riusciva ad assolverla a pieni voti.

Ovviamente tra Gian Burrasca e Pierino la Peste non correva buon sangue.
Anzi.
I due non solo si detestavano reciprocamente ma facevano di tutto per venire a contatto e, di conseguenza, le scintille erano assicurate.
La differenza era data soprattutto dall'età quindi, quasi sempre, ad uscirne sconfitto era il povero (si vabbè povero...) Pierino.
Le prendeva di santa ragione ma non abbassava mai la cresta ed anzi provocava Gian Burrasca a più non posso con la intima speranza di poterlo ripagare quanto prima con la stessa moneta e con tutti gli interessi.

Finchè, un bel giorno, quel momento arrivò!

Era una calda serata d'estate in quel di Fantàsia e tutti gli abitanti si radunavano presso una vecchia arena chiamata Pista dove nel periodo estivo si svolgevano numerosi tornei tra cavalieri di compagini rivali.
Ed in questi frangenti i nostri cari bulletti di periferia, Gian Burrasca e Pierino la peste, non potevano mancare l'occasione per far notare la loro smisurata testa di cazzo.

Nonostante quella serata in particolare fosse caratterizzata da un notevole afflusso di persone i due dovevano e volevano a tutti i costi venire a contatto. Non è dato sapere quale fu il motivo del diverbio di quel dì, ma non ha importanza, poichè sicuramente era un pretesto.
Fatto sta che ad un certo punto Gian Burrasca decise di prendere Pierino ed ammazzarlo di botte. Ovviamente Pierino non era tipo da restar fermo a subire l'ira funesta del (pelide..) Gian. Ed iniziò a fuggire. Il Burrasca dietro ad inseguirlo ma, ahi lui, non riusciva a raggiungerlo. E corri corri corri, corri corri corri, le energie iniziavano a diminuire mentre il nervoso si accresceva in maniera esponenziale.

Poi l'idea geniale.

"Se non riesco a raggiungere te, allora me la prenderò col tuo indifeso destriero" pensò, tra sè, Gian Burrasca.
Si avvicinò, quindi, al piccolo mezzo di locomozione di Pierino, un modesto ronzino affettuosamente chiamato BC, lo prese a calci e pugni, rovesciò su di lui tutta la rabbia repressa e, non contento, decise di spingerlo con tutte le sue forze scagliandolo lunga la via dissestata, senza guida alcuna.

Ma il caso volle che il povero animale, impaurito da cotanta collera e privo di controllo per la vigoria della spinta, dopo una corsa di un centinaio di metri, andò a sbattere contro una carrozza lussuosa e nuova di fiamma parcheggiata ai lati della Pista.
Questo veicolo, che tutti identificavano col nome di Pesciò, era di proprietà di un giovane uomo chiamo Giagio.
E questo era un problema. Prima di tutto perchè sto Giagio era un tipo misterioso e di poche parole, secondo perchè su di lui si raccontavano strane storie di avventure e stragi e massacri vari e ultimo, ma non ultimo, perchè era grosso come una casa. Sfiorava i due metri, muscoloso e nerboruto, ti guardava dall'alto verso il basso facendoti sentire Pollicino ai piedi di Gulliver.

Gian Burrasca si rese subito conto del problema e, da intrepido guerriero qual'era, fece ovviamente finta di nulla ed andò a confondersi tra la folla, consapevole del fatto che nessuno si era accorto di niente.

Ma si era dimenticato dell'odiato Pierino.

Per Pierino era finalmente giunto il momento tanto atteso, l'occasione agognata da mesi, l'ora della sua vendetta.
E come un falco si precipitò dal Giagio, raccontandogli tutto.
Ma non solo; non voleva vincere, voleva stravincere. E giocò il carico.
Riferì tutto alla sola persona di tutta Fantàsia che incuteva ancor più timore del Giagio.
Il padre del Giagio stesso, tal Merigo.
Non era alto e poderoso come il figlio, ma dotato di una lucida follia che rendeva codardi anche i guerrieri più impavidi.
E poi aveva una figlia. Una figlia, gente, che sembrava una Dea in terra.
Talmente bella che se volevi farle una serenata sotto la finestra dovevi prendere il numerino come al supermercato. Di conseguenza, se volevi avere una microscopica speranza anche solo di poterla guardare da vicino, non potevi di certo inimicarti il di lei padre.

Così, in men che non si dica Gian Burrasca venne minacciato di morte dal Giagio.
Peggio fece Merigo che gli prospettò le peggiori torture.
Per non parlare della piccola Dea che mai, mai e poi mai avrebbe più degnato di attenzione il nostro malcapitato bulletto.

Gian Burrasca tornò, quindi, a casa con la coda tra le gambe, fu costretto a risarcire il Giagio, dovette pubblicamente chiedere scusa a Merigo e... buttò al vento le già infinitesimali speranze di poter, un giorno, sposare la bellissima Dea.

E Pierino, di contro, ne uscì vincitore.

Ora, con tutto quello che è successo in quei lontani giorni, chi avrebbe mai detto che Gian Burrasca avrebbe poi, dopo pochissimo tempo, davvero sposato quella dolce fanciulla? E mangiato fianco a fianco del folle Merigo per anni ed anni? O, ancora, diventato parente del gigantesco Giagio?

Eppure fu proprio così che andò!!!

E Pierino?
Beh, divenne, immediatamente dopo, il suo migliore amico. Ovviamente.



.... e vissero tutti felice e contenti.


sabato 17 luglio 2010

Cose strane

A casa mia, di notte, succedono cose strane!!!


Anche di giorno, a dire il vero. Ma la notte...

Ieri a mezzanotte, per esempio, mi son deciso.... ricomincio a spararmi la serie di Star Trek. Quella originale. Lo faccio ogni 4/5 anni. Ed il tempo era ormai maturo.

Ovviamente possiedo i 3 bei cofanetti a forma di astronave contenenti tutti gli episodi al completo. Li tiro giù dallo scaffale. Apro quello giallo. Quello della prima stagione.

Cerco il disco 1. Manca. ed anche il 2.
Cosa?!?!?!?!?!
Mancano i dischi 1 e 2???

Cazzo, inizio a sudare.
Cerco, cerco e cerco.
Ed ovviamente non li trovo.

Vabbè vado a letto incazzato come una iena confidando velocemente questo mio dramma spirituale alla mia dolce e comprensiva mogliettina.

Il mattino dopo mi sveglio..... ed ovviamente i 2 dischi sono magicamente riapparsi.
L'Elsa dice di non essere stata, Manuel fa (al solito) lo gnorri.... quindi restano 2 possibilità:

a) Il nonno Merigo (improbabile);
b) L'uomo nero (la più papabile).

Ed il mistero non verrà mai più svelato ovviamente.


Poi c'è il famigerato ladro di calzini.
Tutte le notti Manuel si addormenta (sul divano). E quando si sveglia troviamo solo un calzino.
Uno solo.
Indi, anche qua i casi sono 2.

a) Mio figlio si droga talmente tanto che la sera esce con un calzino solo;
b) è stato l'Uomo Nero.

E che dire poi del Labirinto dei sonnambuli di casa Deleo?
Dunque, premettendo che l'appartamento in cui viviamo è grande come una tenda da campeggio.... beh la notte pare trasformarsi, ingrandirsi ed ampliarsi a dismisura.

Se poi ci aggiungiamo il fatto che noi 4 siamo tutti sonnambuli il mattino diventa sempre un'impresa ritrovare tutti i componenti del nucleo familiare.
La più affidabile è l'Elsa che di solito occupa il lettone... occupa nel senso che ci sta solo lei visto che tiene tutto il materasso in stile piovra gigante.

Poi Manu, se era sul divano ricompare nel letto di Simo, nel caso avesse dormito al suo posto lo ritrovi nel solito divano (e con 1 calzino solo ovviamente); in qualche caso non lo si trova più nel senso che ha dormito direttamente fuori casa (e senza avvisar nessuno).

E Simo? Ah beh Simo ovviamente è il più ostico da ritrovare visto che spazia dal nostro appartamento fino a quello dei nonni.... una volta l'ho trovato nella vasca da bagno e per fortuna che non ho aperto l'acqua...

Cose strane si. Di notte.
Di giorno invece quasi tutto regolare.

A parte qualche settimana fa quando ho scoperto che sul tappeto della sala c'era Batman che dormiva!!!

Grazie

(per il compleanno del mio piccolo, ops medio, Simo)


Amore mio,
sei entrato nella mia vita, nella nostra vita, 5 anni fa.
Sembra ieri.
Ma sembra anche un’eternità.
Come se tu ci fossi sempre stato.
Eri nel mio cuore, e nella mia testa. Eri parte della mia anima.
Sei, nel mio cuore e nella mia testa. E sei parte della mia anima.
Così come eri e sei parte di tua madre.
E lo sarai sempre.
Ti guardo, ti ammiro, ti contemplo quasi. Sempre, in ogni istante. Anche quando non sei con me. Ed ancora non ci credo.
Se Dio davvero esiste tu di certo ne sei una prova.
Come si può spiegare, altrimenti, una creatura tanto meravigliosa?
Quei riccioli così perfetti. Ti rappresentano, ti identificano, caratterizzano la tua essenza. Belli, sinuosi, irregolari così come sei tu, bellissimo ed intrigante, ma anche capriccioso e bizzarro. E spettinati, arruffati, nello stesso modo in cui sai essere lunatico ed irascibile.
E che dire dei tuoi occhi? Enormi, profondi, quasi magnetici. Non ci si può staccare da essi. Con quelle imperfezioni che sembrano volute, create apposta per catturare l’attenzione altrui.
La tua bocca poi, rossa. Come il fuoco, energia primaria del mondo, e combustibile inesauribile della tua vitalità. Adrenalina pura… Quelle labbra così dettagliate, definite, dolci ed arroganti al tempo stesso, non possono essere il frutto di una casuale e fortunata ricombinazione genetica.
Deve, per forza, esserci altro.
Descrivere tutto il tuo corpo è superfluo; basta una semplice porzione di esso per capire come sei, ciò che sei. Presuntuoso, fiero, sicuro di te. Quasi indipendente.
E questo mi spaventa.
Come potrò esserti di aiuto nella vita? Lo so come diventerai; già lo immagino. E non credo di poter essere alla tua altezza, non vedo in che modo potrò darti supporto una volta che diventerai grande. Quando non sarai più il mio cucciolo d’uomo; quel bambino “medio” che già oggi ha bisogno di me quasi soltanto per sconfiggere Joker.
Non fa niente (cit. Simone).
Me ne farò una ragione. Farò mia l’ideologia del “Carpe diem”. Ma non come viene intesa dai più, non nel suo più apparente e superficiale significato. Cercherò di godere di te il più possibile, ogni istante.
Perché non è vero che un padre cresce, educa ed aiuta i propri figli.
Anzi, sono i nostri figli che aiutano noi.
Ci danno forza e stimoli, ci fanno sentire importanti ed unici.
Ci migliorano.
Grazie.
Grazie Simone.
Ti Amo (da sempre e per sempre)
Il Tuo papà

sabato 3 luglio 2010

Quasi quasi mi faccio un blog

Quasi quasi mi faccio un blog.
L'ho scritto anche su feisbuc.

Poi però mio papà ha letto il post e mi ha detto:
"ecco, ci mancava anche il figlio drogato".

Si perchè detta (o letta) (o scritta) così sembra proprio una nuovissima sostanza stupefacente.
E tra l'altro pare lo sia davvero.
Almeno, così mi han riferito.
Nel senso che sai come e quando cominci ma poi potrebbe creare dipendenza. Perchè dicono che i blog(s) vadano alimentati, seguiti, nutriti, educati ed aggiornati.
Si ma io mica ce l'ho tutto questo tempo.

E quindi? Come la mettiamo?
Boh, intanto cominciamo. Entriamo in questo tunnel, poi si vedrà.
Posso anche vivere un po' di rendita in realtà. Perchè un po' di materiale, scritti, pensieri, parole, opere o missioni ce li ho, nascosti in qualche archivio.
Alcuni son vecchi, altri più recenti.
Altri ancora "in fieri". (Cazzo non vedevo l'ora di scriverlo sto termine).

Perciò.... metterò materiale del tempo che fu, ma anche roba nuova.
Tanto a voi che ve ne frega.

Voi? Voi chi?
Scrivo per qualcuno o semplicemente per me stesso?

Ehi ehi non cominciamo con sti quesiti esistenziali.
O forse sono già nel pieno del trip?

venerdì 2 luglio 2010

Senza titolo

Il titolo si mette prima o dopo? Boh. Mi sa che di solito io lo metto prima. Però stavolta lo metterò dopo.
Perchè penso che il titolo dovrebbe essere indicativo del contenuto. Ma siccome (si dice "ma siccome"??? brrrrrrrrrrrr) non so cosa conterrà (anche "conterrà" fa abbastanza schifo) di preciso sto post forse è meglio che lo metto alla fine.

Ok ok, l'inizio non è dei migliori. ma ho un'attenuante. Sono teso nello scrivere questo mio ..... mio cosa? mio commento a.... a cosa? beh al post della mia Cugina.
Teso? io? ma se non sono mai stato teso in vita mia?
Beh gente questo è un post speciale... prima di tutto perchè non so ancora dove andrò a parare (ed io solitamente so sempre dove vado) e poi, soprattutto.... questo post ragazzi lo legge la mia Cugina... e non una cugina qualunque, la mia cugina d'infanzia, quella delle 3 cugine d'infanzia, le mie 3 cugine preferite. Che poi sono le figlie della mia Zia d'infanzia, la mia zia preferita. La mia zia Maestra.
Quindi... non sono ammessi errori d'ortografia, sintassi, coniugazione, congiunzione e nemmeno di calligrafia.

(Minkia sto già sudando).

Bene. Già mezza pagina e non ho ancora detto un cazzo. Vabbè tipico per chi mi conosce.
Proviamo a cominciare va.
Allora, alla mia cugina avevo promesso il punto di vista maschile sul suo punto di vista femminile in ordine alla vita di coppia. Il tuo post parlava di questo, vero?
La coppia, con oneri ed onori.
Faccio una premessa (si fa una premessa dopo 20 righe di preambolo?) il tuo post - fi che schifo il termine post - era molto interessante.
Uè, ho detto interessante!!! Detto da me, cara Romina, va preso come un supercomplimentone della madonna. Perchè a me i pensieri degli altri 999 volte su 900 sembrano banali, inutili e noiosi.
La tua storia invece m'è piaciuta.
Yeah.
La riassumo? Sintetizzo veh....
Una moglie ed un marito. Che si amano.
2 figli. Fantastici.
Si lavora, si guadagna (poco o tanto non conta), non si hanno malattie rare ed incurabili. Tutto perfetto.
In teoria.

Poi uno dei 2 sbarella.

Perchè? e vai di spiegazioni varie.
Dunque, la trama di questo film è trita e ritrita, vissuta da altre mille coppie clonate l'una sull'altra.
A volte la coppia scoppia, altre volte rimane (esternamente) intatta ma tenuta insieme col nastro adesivo, altre ancora risorge come una fenice, più splendente di prima.

E cosa c'è d'interessante? Beh ovviamente c'ho rivisto dentro 87428 dettagli della mia di vita di coppia. Come quando guardi un film e ti sembra sia la tua autobiografia portata sul grande schermo.
Oppure leggi un libro e ti vien voglia di chiedere i diritti d'autore a quel maledetto scrittore ladro che s'è arricchito sulla tua pelle.
Ovvio che mi ha interessato. Tra l'altro sto libro era scritto bene veh. La mia Cugina scrive proprio bene.

Però oltre a questo c'era altro. Una considerazione. Una considerazione che spesso le donne non fanno. Ed infatti molte delle amiche di Romina non mi sembra l'abbiano colta perfettamente.
Quella che..... la perfezione della c.d. vita domestica non è un'esigenza della coppia... è un'esigenza della donna/moglie/mamma.

Ora però faccio una pausa e questo concetto lo riprendo dopo.
Porto velocemente anche il mio, il Nostro, di esempio.
Tra l'altro, come ho detto prima, potrei riprendere le parole della mia cugina poliglotta e cambiare solo i nomi. Ma poi, la conosco, mi cita in tribunale e mi chiede i danni.
E non verrebbe ugualmente altrettanto bene.
Come al Liceo, copiavo il tema di Francese dall'amicabravissimaprimadellaclasse, tenevo tutti i concetti e contenuti, cambiando qualche parola qua e la. Voto? Sempre 5, col seguente commento: idee ottime ma espresse malissimo!!!

La MIA coppia. Wow che coppia gente. Insieme da una vita, una Vita. 20 anni, 20 anni? Anche di più.
Sempre insieme, condivisione totale ecc ecc e bla bla bla.
Nasce il primo bimbo, bello, bravo, intelligente ecc ecc e bla bla bla.
Nessun problema.
Mille esperienze lavorative. Sia io che Lei. Alcune positive altre meno.
Ecc ecc e bla bla bla.
Tutto scorre perfettamente. E sempre nessun problema.
Poi, dopo 14 anni (...)(!!!), nasce il secondo bimbo...bello bravo buono (beh sul bravo e buono potrei scrivere un libro davvero) ed anche qua tutto perfetto.

Troppo perfetto in realtà.

Perchè com'è che funzionava la nostra gestione familiare? Esattamente nel modo descritto da Romina. Anzi, nel modo in cui Romina ha descritto la madre Kalì ed il padredivanlettore.
Cioè del tipo che io in casa mia fino ad un paio d'anni fa (anzi meno...) non sapevo neppure dov'erano i tovaglioli. (Giuro).

Ed a un certo punto uno dei 2 è sbroccato.

Chi? La donna/moglie/mamma ovviamente.
Quindi anche lei ha preso ed è uscita di casa.
Ed ha camminato.
Madonna quanto ha camminato.
Ha camminato per (ben più di) tre ore.
Coi piatti nel lavello e la cena da preparare.

Poi è tornata.
E ne abbiamo parlato un po'.
E mi ha detto: "So che sei l'uomo della mia vita ma in questo momento non ti amo più".

Ecc ecc e bla bla bla.

Vabbè saltiamo le varie peripezie, fatto sta che siamo ancora qua.
Periodo, parentesi breve, brevissima se rapportata a 20 e passa anni trascorsi insieme.
Però, boh non so come, ma a me sembrava non passassero più questi lunghissimi giorni formati da 24 ore all'ennesima potenza.

Occazzo mi son bloccato, cosa dovrei dire ora??? Dunque... petta veh.... Romina ha un elencato un po' delle priorità, preoccupazioni, tratti salienti della personalità femminile, altrimenti detta come Santissima trinità (donna/moglie/mamma).

E il maschio?

Generalmente le donne credono che il Maschio abbia come unici pensieri nella propria giornata tipo.... il Sesso ed il Calcio.
Beh ragazze, sveliamo una volta per tutte questo mistero, smettiamola con luoghi comuni e generalizzazioni da quattro soldi. Noi maschietti pensiamo tutto il giorno a.......

.... Sesso e Calcio!!!

Ossia, qualcuno preferisce la Formula 1 al calcio, oppure la Politica.
Ma fondamentalmente i nostri pensieri son quelli.

Che poi che c'è di male? Il motivo, tra l'altro, è molto semplice. A tutto il resto ci pensa la brava donna/moglie/mamma. Perchè dovremmo pensarci anche noi?
Che poi noi mica siam bravi a stirare le camicie.
Ho provato una volta con un fazzoletto e c'ho messo 20 minuti. (Giuro).

Ma questo a cosa porta? Alla solita storia del camminare da soli per ore...

Troviamo una soluzione allora. Veniamoci incontro. Ed ora torno al concetto espresso da Romina.
Vita domestica si diceva... tutto perfettamente a posto, in ordine, lavato, stirato, pulito, cotto e via dicendo (mi annoio al solo elencarlo....)

Ma (pausa mourinhiana) a noi non ce ne frega un cazzo di avere la Moglie/Mamma perfetta.
Noi vogliamo (quasi) unicamente la Donna (e compagna ed amica ed amante e confidente ecc ecc).

Per noi è assolutamente sopportabile per cena mangiare un panino al volo invece che avere i cappelletti in brodo. E non vi tradiremo mai con la prima che passa se ieri mattina non avete rifatto il letto.

Questa cosa è un'esigenza Vostra.
Vostra.
Certo, ci fa anche piacere, per carità. Forse sono stato un po' troppo... come dire... drastico, netto.
Però, ripeto, preferiamo preferiamo preferiamo guardare un dvd insieme con panino e coca cola.
Davvero.
E preferiamo fare sesso (o fare l'amore che dir si voglia) una volta in più. A scapito dei calzini sparsi per la casa.

Si lo so, non siamo uguali. Abbiamo esigenze diverse.
Ma nessuno può dire quali siano quelle prioritarie.

Di certo c'è che non mi va di separarmi dalla donna (moglie/mamma) della mia vita perchè non sono in grado di fare nemmeno 2 spaghetti.

Ed infatti ho imparato.
Mi ci sono messo d'impegno. Non era semplice in effetti.
Ma neanche così difficile. E mi ha fatto capire anche l'utilità emotiva di occuparsi delle faccende domestiche. Perchè c'è anche un'utilità emotiva.
Il sentirsi importante per il partner ed i figli. Anche per questioni pratiche e terra terra come sparecchiare, riordinare le camere o fare la spesa al supermercato (ommadonna la spesa....).

E voi donne ce la fate a fare altrettanto? Le conoscete le esigenze vere del vostro uomo?
Cià che vi do qualche dritta.

Sesso e calcio dicevamo? Ok è una buona partenza. Una scopata in più non fa mai male (si son grezzo lo so). E se guardiamo una partita, magari importante, non tediateci con domande inutili (e spesso stupide).

Ma questi sono aspetti che riguardano l'intima essenza dell'Homo Erectus (....) che viveva nelle caverne.
Noi ometti siamo tutti, chi più chi meno, vittime della Sindrome del Macho.

Siamo abituati fin da piccoli a dover primeggiare, ad emergere, ad essere i più bravi, i più belli ed i più forti. Le donne si dice siano vanitose. Ma noi uomini, pur non sapendolo (o senza esserne pienamente consapevoli), lo siamo molto di più.

Avete idea di quante e quali gare (idiote) (le gare, non voi..) abbiamo disputato noi fin dalla più giovane età? No no, non ne avete idea.
Vabbè il classico braccio di ferro, le gare di velocità (a piedi, in moto ed in macchina), le partite a pallone. Ma c'è di molto peggio, cose che non potete neppure immaginare.
La gara del rutto più lungo.
Della scoreggia più puzzolente.
Di chi fa la pipì più lontano.
Ecc. ecc. (...).

Il maschio deve primeggiare. Soprattutto agli occhi della propria donna.
Forse è sintomo di un nemmeno tanto nascosto senso di inferiorità, sicuramente ci sono anche motivazioni storico-sociali.
E, di certo, è un aspetto futile e poco rilevante se rapportato ai veri problemi del mondo (wow).
Ma anche un calzino per terra non causerà l'estinzione della razza umana.
E questo nostro istinto è, comunque, abbastanza semplice da soddisfare.
Bastano 2 paroline ed un complimento ogni tanto.

Noi siamo facilmente corruttibili, donne. Non abbiamo bisogno poi di grandi cose.
Se ci cresce un capello bianco diteci che assomigliamo a George Clooney.
Se ci aumenta la pancetta magari soffermatevi sui nostri pettorali scolpiti.
Se il bricolage non fa per noi probabilmente siamo bravissimi coi computer.

E, se non sappiamo aggiustare l'auto, sottolineate come siamo bravi a raccontare fiabe...

Quindi, care ragazze, se una sera ci vedete un po' nervosi, se il nostro capo ci ha trattato male, se la nostra squadra del cuore ha perso.... lasciate pure le scarpe in salotto, spedite i pargoletti dai nonni, tirate fuori la pizza precotta dal freezer e sedetevi con noi a guardare un bel film sul divano....

(che poi se il film è in dvd si può sempre mettere pausa)