domenica 28 novembre 2010

Ieri, oggi e domani

(per il mio Manu)


Era una fredda serata di un dicembre di tanti anni fa.
Ma tanti tanti tanti veh. Il 1990 per la precisione.
La prima volta in cui ho veramente pensato a te.
Ti ho pensato e l'ho scritto. L'ho scritto alla tua mamma.
Sulle pagine di una (famosa...) smemoranda.
Ed oggi, pur a distanza di così tanto tempo, mi tornano in mente tutti i pensieri e le sensazioni che avevo in quel momento.

Ti immaginavo così, Manuel.
Esattamente così. Come sei ora.

Bello ed intelligente.
Sensibile e fragile.
Magro, ben fatto e con 4 peli sparsi a caso sul tuo stupendo corpicino.

Per me (e per la tua mamma) sei sempre stato un genio.
Noi lo sappiamo il perchè. Da sempre.

Da quando a 6 mesi hai pronunciato le prime parole, pitine e tetè (patatine ed estathè).
Oppure a 2 anni dicevi a tua madre: "Grazie Mamma che mi hai fatto nascere".
Ed ancora, a 3 anni vedevi Berlusconi in TV e lo chiamavi "Tangentopoli".
A 4 anni già sapevi leggere e scrivere.
A 5 dicevi sempre che non volevi diventare grande.
In quinta elementare mi battevi a Winning Eleven (grrrrrrrrrr).
Hai letto Lo Hobbit a 10 anni.
E Guitar Hero? Un mostro!!!

Ti abbiamo visto crescere giorno dopo giorno, insieme a noi.
Eri un bimbo tu, e due bambini noi.
Siamo anche un pochino cambiati, nel tempo. Per quel (penso poco) che un essere umano può realmente cambiare del proprio carattere nel corso della vita.

Un pochino più taciturno tu (madonna mia quanto parlavi da piccolo).
Un po' più burbero io.
Ma sempre dolcissima con te la tua mamma.

Solo una cosa non è cambiata in tutti questi anni.
L'infinito amore che proviamo per te.

E non voglio, ora, farti regali particolari.
O chissà quali promesse.
Neanche prediche o raccomandazioni.

Voglio solo vederti vivere la tua vita nel modo che TU preferisci.
Noi ci adeguiamo. E ti appoggeremo sempre.

Una sola cosa ti chiedo:

Non dimenticarti mai di me, di noi.
Ci basta poco, davvero. Un bacio, una carezza.
Anche una semplice confidenza.

Ti amo (come sempre o forse sempre più).


Il tuo papà