mercoledì 27 novembre 2013

Piccoli Uomini crescono


Tato Mio,

oggi è il tuo compleanno ed io ho deciso di scriverti questa epistola (la mia prof. di latino sarebbe fiera di me) per farti gli auguri.
Ma siccome (la mia prof. di italiano sarebbe un po' meno fiera) so che dei miei auguri non te ne frega un cazzo, forse è meglio se sfrutto queste poche (...) righe per riflettere ad alta voce [(si riflette ad alta voce mentre si scrive una epistola?) e soprattutto (ci vuole l'apostrofo in una epistola?)] e decidere che regalo farti.
(notare la doppia parentesi quadra/tonda, please)

Dunque (pausa di riflessione in stile Mourinho), inizialmente ho pensato (abbiamo pensato, che sennò la Mamy si offende) di regalarti dei soldi. Però poi mi son detto: il mio Piccolo Uomo ormai è grande, maturo ed assennato, un regalo così banale e prettamente materiale non può soddisfare il suo animo puro.

Devo (dobbiamo...) trovare qualcosa di più adatto alla tua dolce e sensibile indole e che meglio possa appagare il tuo ego spirituale. Proviamo con qualche esempio:

  • Potrei donarti un cervello, ma ne hai già uno nuovo e mai usato quindi sarebbero soldi sprecati (magari verifica che il tuo funzioni che altrimenti me lo faccio cambiare in garanzia);
  • Oppure un balsamo per il tuo foltissimo pizzetto. In commercio ce ne sono di fantastici e garantiscono risultati che  lo stesso Ordell (citazione per pochi intimi) sarebbe invidioso di te;
  • Un'altra idea potrebbe essere di comprarti un abbonamento per la palestra ma temo sia ancora valido quello che ti avevo preso nel 2003 (forse però nel frattempo la palestra è fallita);
  • Anche un Computer nuovo potrebbe esserti gradito ma poi come faresti ad esercitarti così bene col Dos?
  • Cani, gatti e, soprattutto, fratelli credo di poter dire, senza timore di smentita, che siano già presenti a sufficienza nella tua vita; quindi anche queste opzioni sono da scartare;
  • Potresti anche pensare che in futuro (...) ti possa tornare utile un bel... ehm... un.... come si dice.... pisel... eh... insomma hai capito. Ma, fidati, cerca di tener duro (...) in questi anni che poi quando ti sposerai quello non ti servirà più.

Non riesco a districare questa aggrovigliata matassa di dubbi ed incertezze, ma forse la vera risposta è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Esatto, sicuramente a te bastano i miei baci, le mie attenzioni, le mie parole. Insomma il mio amore.

E.....

E.....

E.....



Ok ti regalo dei soldi.



Due parole serie, però, te le devo dire. Anche con la consapevolezza di cadere nel banale.
Ma, ricorda, l'Amore per un figlio è banale.
E scontato.
E privo di originalità.

Quello che c'è di fuori dal comune, quello che c'è di speciale, quello che c'è di straordinario in questo amore sei proprio Tu.
Non dimenticarlo mai e non permettere a nessuno di dubitarne.

Io, noi, siamo fieri di te.



Ti Amo
(come sempre e forse sempre più)


Il tuo Papà



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